tutti in piedi.
il coro dei buongiorno e poi si incomincia.
apro il mio quaderno nuovo.
un'emozione forte mi riempie gli occhi e il cuore: voglio 'sporcare' quel bianco!
perché ancora oggi di fronte ad un quaderno nuovo vivo quella stessa emozione, il piacere del bianco che cattura la luce e la riflette esattamente come fa la luna, come fanno le stelle che ogni notte con la loro luce magica e misteriosa mi accompagnano nei miei momenti più intimi, tra la veglia e il sonno e poi via via, fino a tuffarmi tra le braccia del buio.
ho 'sporcato', ho riempito quelle pagine bianche, ho trasformato la luce in volume.
sono ancora nel mio vecchio banco di scuola: sovrappongo pagine bianche fino a formarne un blocco.
lo osservo, lo interpreto come un'architettura.
pongo ad una certa distanza una sorgente luminosa e provo a far girare la luce intorno al mio blocco come farebbe il sole intorno ad un edificio.
nel mio progetto nascondo un corpo illuminante dietro un buco nel soffitto, nella parete, tra le ante di una porta, lo nascondo e lo rendo invisibile ma gli restituisco così la sua funzione primaria, quella di fare luce.
uso la luce artificiale che in nessuna forma dovrà mai imitare quella naturale, può solo osservarla e trarne insegnamento.
ancora in classe.
alzo lo sguardo dalle mie pagine bianche ormai sporcate dagli schizzi neri di una matita.
i miei occhi sgranati si inchiodano su una lavagna nera sporcata dal gesso bianco.
segni neri su pagine bianche, segni bianchi su una superficie nera.
ritorna il luccichio delle stelle che tremano nel nero della notte e arrivo fin là, e da là, dal buio della notte, guardo giù le luci artificiali della città.
evocano il fuoco, la più potente sorgente luminosa che l'uomo abbia mai scoperto, la più bella e preziosa.
è l'unica in grado di stimolare tutti i nostri sensi, ci permette di vedere e ci cattura con la sua luce in movimento, emana calore, secca la gola il suo scoppiettio diventa suono, l'odore della legna che brucia è inconfondibile.
migliaia di lampadine sono state inventate nel corso dei secoli per soddisfare nuove esigenze, per raggiungere nuovi traguardi, ma esiste una nuova sorgente luminosa: la luce delle pagine bianche, una provocazione, un'emozione, il senso del mio progettare.
mi accorgo, guardando i fogli di carta bianca che dall'emozione non detta di un bambino è partita la mia riflessione di adulto e di progettista: oggi ricomincio ogni volta per la prima volta e continuo nello studio di quel mio progetto fatto essenzialmente di luce che parte dal giorno e ricomincia nella notte, cercando la luce vera.
cercare, creare la luce vera, ogni volta nuova, diversa per ogni tipo di progetto che è sfida ed è,'perché no?', possibilità dell'impossibilità.
possibile, credetemi, possibile!