lascio il mio presente, vengo nel tuo passato
la luce mi accompagna, mi segue
la mia ombra mi precede, mi guida verso il tuo lavoro
si allunga timorosa e riverente,
mentre il sole cala a ponente
mi avvicino, ascolto il luogo
con gli occhi pieni di devozione
tu, scultore, pittore, architetto poeta, genio inquieto,
grande ricercatore di bellezza
tu, che vivevi per lavorare
e lavoravi per il tuo piacere
tu, che toglievi marmo al marmo per liberarne la luce
tu, creatore di giganti dalle linee morbide e sensuali
potenza custodita nella materia
ti penso mentre al lume di sego lavoravi tutta la notte
aspettando la luce dell’aurora che filtrava dalla finestra a levante
i colpi del mazzuolo rimbombavano forti e lenti
mentre studiavi le ombre della barba
che si attorcigliava intorno al volto solenne di chi ha incontrato la luce assoluta tu che hai dato la luce a chi ha illuminato gli uomini
potrai essere illuminato?
la mia luce sia l’adunanza delle tue forme scalpellate
la convocazione di tutte le veglie premiate
luce naturale e luce artificiale
creino un dialogo, si fondano
in un principio spirituale di luce divina
posata sulle morbide pieghe e le sensuali insenature
sapientemente dipinta
i dettagli che hai lasciato al segno della raspa si nascondano alla leggerezza della luce
che esalta le parti levigate sotto il peso del piombo
noi andiamo verso il futuro
mentre la bellezza resta
eterno presente. mn