- marionanni quello che scrive la luce.
- un elettricista?
- sì, ma non solo! marionanni quello che ha fondato la viabizzuno da solo nel 1994, ma anche quello che ha inventato la lampadina n55 e la lampadina n35.
- ma è un imprenditore o un designer?
- un visionario, un artista, un progettista, un inventore, un rivoluzionario che ha cambiato le regole del progettare. uno scrittore della luce.
- ma come?!? con l’n55… o forse con la sua amata lampadina e27?
- proprio per il suo amore per la lampadina ha voluto trovare soluzioni tecniche per aiutare l’uomo a vivere in una buona luce. pensa che nel 2024 ha addirittura vinto il compasso d’oro!
- quindi marionanni disegna apparecchi di illuminazione?
- sì, ma non solo! progetta edifici, case, padiglioni, fabbriche...
- è un architetto!?
- sì, ma non solo. lui si esprime attraverso tutte le arti, scultura, pittura, musica, grafica, fotografia, poesia, teatro, letteratura, filosofia, perché il suo pensiero guida è che solo quando tutte le arti si uniscono, si raggiunge l’incanto e tutto diventa poesia, poesiadiluceuniversale.
- ah, è un poeta!
- si, ma non solo. lavora anche la terra e tiene lezioni, lo chiamano maestro, perchè trasmette la sua esperienza e la sua passione attraverso la filosofia e la matematica, con metodo, rigore e disciplina.
- oddio sempre più complesso il tuo mario. un contadino, un professorone che non ha mai svitato una lampadina.
- no, ti ho detto che è anche un elettricista
- e allora come c’è finito all’università, cos’è, l’università mette in cattedra contadini e elettricisti adesso?
- no, è una lunga storia.
- lunga quanto?
- lunga sessantanove anni e cominciata in via bizzuno.
- ah, viabizzuno, la fabbrica che produce apparecchi di illuminazione.
- sì, la fabbrica che lui ha fondato da solo, ma anche e soprattutto la via dove lui è nato e da dove è partito il suo lungo viaggio...
- avanti, sentiamo, racconta, ma non metterci dentro tutti i sessantanove anni.
- marionanni, nasce a bizzuno in via bizzuno, al numero 17 tra la casa del popolo e la chiesa.
di quei tempi racconta della tessera di povertà che aveva la sua famiglia, dei discorsi con suo nonno e del suo primo giorno di scuola, quando ancora la scuola cominciava il primo ottobre, una certezza che tutti i ragazzi avevano.
racconta della luce di un quaderno bianco su cui cominciò a tracciare i suoi primi segni a matita; di una lavagna nera odorante di gesso che catturava l’attenzione degli alunni fino all’apertura della porta, un’ombra lunga entrava, precedeva il maestro, illuminato dalla luce del sole che entrava dalla finestra del corridoio. le sue prime emozioni donategli dalla luce.
- e suo nonno? suo nonno cosa c’entra?
- suo nonno gli raccontò della luce della neve e lo portò per la prima volta al cinematografo, dove rimase affascinato dalla dinamicità e dal valore della luce che usciva dal buio e si impadroniva della grande sala. suo nonno una volta gli raccontò che le persone si dividono tra quelli che dicono e quelli che fanno e lui doveva decidere da che parte stare. e lui ha deciso di stare dalla parte di quelli che fanno, ha fatto le scuole basse, quelle professionali per trovare subito un lavoro e un lavoro l’ha trovato, il cantiere.
è solo quando incontra due uomini speciali, i suoi maestri, gabriele basilico prima e poi ag fronzoni,
che lui capisce il piacere, la gioia dello studiare, del leggere di tutto, immergersi nei libri perché il progetto è totale coinvolge tutto il sapere; forte di questa consapevolezza, il suo progettare si avvale di una formula semplice ed efficace, che si riassume nelle due parole “perché no?”. per questo nel suo progettare di oggi c’è, oltre all’ingegno, capace di nuove intuizioni, la praticità, la conoscenza e il buon senso di chi ha imparato un mestiere.
- va beh, ho capito: uno che è partito dalla gavetta e alla fine ha messo su una fabbrica.
- no, non solo, “progettarevocedelverboamare” diventa la sua filosofia di vita.
raccoglie le tracce del suo percorso, lavora su tanti tavoli che diventano i suoi giardini pieni di libri, matite, appunti, cose che si impregnano nella sua mente, si riempie le tasche di oggetti, la testa di intuizioni, le mani di segni... e continua a camminare, lontano da bizzuno.
porta con sé una lampadina, un cacciavite, un suo salame, l’aglio e il quaderno di scuola, quello del primo giorno, ancora bianco, silenzioso, ma pronto a raccogliere i suoi pensieri. riempie pagine e pagine di racconti, non sempre scritti, ma fatti di lavoro. e di pratica, di parole tramandate e ricordate, come quelle del nonno... e ancora foto, volti e idee.
raccoglie tutto in ventiquattro volumi dove sta raccontando le diverse arti e le diverse discipline con cui lavora. ama condividere tutto questo con i suoi ragazzi di bottega nel suo museovirgola,
confrontarsi, ricercare, evolvere e insegnare, vedere che le sue parole possono
materializzarsi nei gesti dei ragazzi, sentire che i loro pensieri possono diventare oggetti, capire che i suoi sogni cresceranno con i loro e lavorando affinché i sogni non rimangano parole ma diventino realtà.
- e la viabizzuno?
- la viabizzuno è stata una tappa di una strada che mario ha percorso ogni giorno con impegno e dedizione, fino al 19 giugno 2023, studiando e lavorando intensamente. è stata una strada piena di esperienze, incontri, scelte, avvenimenti.
ora sta camminando in un suo sogno, una nuova corrente rinascimentale, dove al centro c’è una nuova consapevolezza evalore dell’uomo.
- ah ci siamo arrivati finalmente, marionanni è un maestro di una bottega rinascimentale!
- sì ma non solo, non solo, ma è inutile, non te lo so spiegare chi è marionanni: facciamo due passi assieme e forse allora capirai chi è.